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labro

La storia
Il recupero

Labro :  probabile nome che deriva dal Latino "lavabrum" "vasca", riferendosi al sottostante Lago di "Luco" l'attuale "Piediluco".

 

'950 :  inizio della storia feudale, una rocca militare, l’imperatore Germanico Ottone I investe Aldobrandino de Nobili, Signore di Labro, dichiarando nell’investitura, “Labro ,capo e metropoli” ‘1300/’1400 : a causa di una delle guerre tra Guelfi e Ghibellini,

il Papa scomunica la famiglia de Nobili.  Nel 1474 Papa Sisto IV revoca la scomunica, a testimonianza una bolla tutt’ora conservata negli archivi della famiglia. In cambio la famiglia de Nobili fu obbligata a demolire il “mastio”, la torre di difesa più alta del centro Italia. Inoltre la sala d’armi fu sostituita dall’attuale Chiesa di Santa Maria Maggiore.

‘1400/’1500: de Nobili sposa l'ultima discendente della famiglia Vitelleschi. Le due famiglie si fondono dando vita ai (de) Nobili-Vitelleschi e uniscono gli stemmi: aquila coronata e pesce (de Nobili), gigli e vitelli (Vitelleschi).

I Nobili Vitelleschi ricostruirono il Castello in dimensioni più ridotte, conservando la cinta muraria.

 ’1500 : al di sotto e intorno alle Tre Porte, centro del paese e luogo principale di difesa e attacco del borgo, furono costruiti Palazzi importanti: Palazzo Barbellini, Crispolti, Curini, Palenca, etc..

 

Il villaggio fortificato correrà la sua storia da "spettatore" fino alla seconda guerra mondiale.

 

’1945 : l’emigrazione delle famiglie nobili e borghesi all’estero crea l’esodo dal paese che come in tutti i centri minori in collina, continua fino alla fine degli anni 60.

’1968 : Nasce l’idea del recupero del Borgo intero di Labro, un progetto architettonico all’inizio piuttosto utopico, ma che dopo tanta fatica, amore, rispetto e sensibilità oggi offre un raro esempio di omogeneità storica ed artistica.

Correva l'anno 1968 quando Yvan Van Mossevelde, architetto Fiammingo, specializzato nel recupero di edifici storici, si trova a Labro durante uno dei suoi occasionali viaggi in Italia .

L’uniformità e l'omogeneità architettonica del borgo di Labro, con il suo carattere introverso ma protettivo, la forte sensazione di pace e silenzio, ma sopratutto la sua bellezza paesaggistica e natura incontaminata, sana e autentica, hanno emozionato profondamente l’architetto che in breve tempo sintetizza questa realtà per trasformarla in un sogno.

Il sogno e “il desiderio di proteggere questo splendido borgo” cominciano a prendere vita dopo l’incontro con la Marchesa Ottavia Nobili Vitelleschi nel Castello di Labro, la quale dà fiducia e credibilità al progetto di recupero.

Gli anni ’50-’60, che sono un epoca di abbandono dei centri minori verso le grandi città dotate di trasporti pubblici e possibilità lavorative, lasciavano esposto il borgo di Labro ad un forte rischio di degrado e deturpazione. Rischio che in parte si concretizzò negli anni 60-70, quando in virtù di un periodo di crescita e benessere il borgo fu minacciato da interessi di imprenditori guidati da logiche speculative.

L'intervento di recupero era, a questo punto, l'unica opportunità di salvaguardare questo borgo unico nel suo genere.

Il sogno diventava realtà.

Grazie a finanziamenti esteri, nell'aprile del 1969, si concludono i primi 31 atti notarili.

 

Con il consenso e la volontà politica del Comune di Labro, il Ministero dei Beni Culturali e grazie al sapiente ed amorevole recupero seguito fin’ora dall’architetto Van Mossevelde, oggi il borgo continua a risplendere della sua unicità, uniformità e omogeneità architetturale.

 

Labro, un paese dove le pietre hanno un anima.

Labro, dove il passato parla al futuro.

fasi recupero

Le fasi del recupero del
borgo di Labro

IVAN VAN MOSSEVELDE
architetto

Ivan Van Mossevelde (Gent, 1940) è un architetto contemporaneo fiammingo noto per la progettazione di edifici in stile modernista e recupero architettonico.

Dal 1968 a capo del recupero del borgo medioevale di Labro.

1968

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1970

1970

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1978

1978

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1985

1985

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1995

1995

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2020

1968-2020
il confronto
Labro sulla carta
architettura/design/moda

Negli anni Labro ha conquistato diverse copertine su importanti riviste del settore ed articoli su riviste come Bell'Italia, Dove, Villas, Panorama, Itinerario Lazio, Corriere della Sera.

Il borgo di Labro, inoltre, è una meta ambita anche per produzioni cinematografiche e fotografiche sfruttando i suggestivi scorci del borgo e gli interni delle strutture dell'albergo Diffuso Crispolti.

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